Come si usa ClubHouse? Ecco cosa ho imparato.

Il mio passato da community manager

Partiamo dal presupposto che non mi sono mai sentita brava a formare delle community. Certo le ho sempre desiderate sentendomi io perennemente emarginata per via dei miei interessi da piccola ragazza nerd. Però posso vantarmi di aver creato nel 2004 un canale sulle chat del sistema mIRC che si chiamava #Piazzadelgesu

Su mIRC parlavo e mi tenevo in contatto virtualmente con i miei coetanei, tutti alternativi, graffitari, smanettoni, punkettoni, dark e metallari, che conoscevo anche fisicamente e incontravo, appunto, a Piazza Del Gesù Nuovo, notissima zona del centro storico di Napoli. Poi la vita ha fatto il suo corso. Sono emigrata e non sono mai più riuscita a creare qualcosa di simile fino a quando non è arrivato in Italia Clubhouse. Credo che le community basate sugli interessi nascano abbastanza spontaneamente. Chi contribuisce a innescare il primo pretesto fa solo parte di un ingranaggio più grande. Io mi sento quella micro rotellina che ne ha fatte muovere tante altre e tutte si sono mosse affinché nascesse (e continua a vivere di vita propria) la room ✏️Creativi Curiosi e tecnologici (Le lezioni di Mariano Diotto hanno sortito il loro effetto in maniera spontanea e inaspettata)

Le chat mIRC si potevano esportare testualmente, CH invece è un social effimero che usa solo la voce e le cui conversazioni e le persone vengono perse una volta conclusa la room. Infatti ne sconsiglio l’utilizzo a chi già non riesce a gestire la propria FOMO. Per ovviare a questa mia frustrazione e paranoia del perdere tutto ho deciso di tenere un diario in cui appuntarmi, giorno per giorno, tutte le conversazioni e le persone più interessanti. Ora sono passati 20 giorni e ho deciso di pubblicarlo in versione sintetica perché credo possa tornare utile. L’originale me lo tengo sconclusionato e sgrammaticato su Notion.

Disclaimer: Questa NON è una guida a come utilizzarlo o come trovare dei trucchi o monetizzare, è solo la mia onesta esperienza.

La mia iscrizione a CH

Mi sono iscritta a Clubhouse da iPad e non avevo nessun invito e neanche l’ho chiesto (o comprato!Non fatelo mai mi raccomando)

Dopo una mezz’oretta mi ha tirata dentro Nicolas Lozito (risalendo l’albero genealogico di ClubHouse dobbiamo il nostro ingresso a Nicole), che ringrazio. Ho iniziato a girovagare per varie stanze senza trovarne nessuna davvero interessante. Molti parlavano di marketing, tante altre ancora parlavano di Clubhouse su clubhouse e nascevano come funghi room in cui ci si chiedeva “come guadagnare su clubhouse?”. Ho provato tanta nausea, devo essere sincera. Nella prima stanza in cui sono entrata ho chiesto la parola ma non avevo niente da dire. Per capire il funzionamento di questa app ho aperto anche una room che si chiamava “Fumettisti curiosi” e c’eravamo solo io e Mabel Morri. Alla sera esperimento clubhouse finito e mi sono addormentata pensando: “Chissà se verranno tanti altri fumettisti e illustratori, boh forse non verranno mai.”

Durante il caffè della mattina successiva ho aperto una stanza in cui speravo si radunassero non solo fumettisti e illustratori e l’ho chiamata: ✏️Creativi curiosi e tecnologici

La seconda persona dopo di me a unirsi alla stanza è stata Silvia Di Gregorio. Poi si sono uniti Flavia Guarino, Paolo Teta, Francesco Cattani e poi si sono arrivate alcune presenze fisse come Alessio De Santa, Serena Biagini, Laura Formica. Poi sono entrati nella room Hiram, Carmine, Paolo, Christian, Flavio, Ramona, Mattia Nocera e Massimiliano Altieri. Anche Marco (Robadagrafici) e Francesca Infantino si sono uniti fin da subito. Abbiamo affrontato i temi più disparati. Dalla grafica, alla fotografia e al cinema poiché il ristretto gruppo di moderatori, che si è formato in maniera del tutto spontanea, fa parte di ambiti disciplinari molto diversi tra loro eppure collegati.

Ho programmato nuovamente la room alle 9 di mattina del giorno successivo e ho fatto richiesta per il CLUB. I criteri per cui lo si può ottenere sono ancora misteriosi ma sappiamo che il primo Club italiano è nato il 9 febbraio e si chiama #ClubItalia fondato da Federico Cecchin, Marta Basso e Ana Maria Fella.

Affezionarsi alle persone in room

Più persone, entrando nella room, ci dicono che girovagando non trovano mai una stanza dove restare con interesse e dunque finiscono per tornare sempre nella nostra perché la reputano più interessante.

Per esempio un giorno è venuto Auroro Borealo che ci ha fatto cantare una canzone da sua madre: Mio figlio è ipocondriaco. Le conversazioni della room a volte si concentrano sul mondo dei games grazie a Emanuele e Gero Micciché. Ospiti che sono transitati nei primi giorni: Luca Argentero, Paolo Iabichino, Saturnino, e molti altri “big” della real Life.

Carrambate su CH. Un luogo dove incontrarsi e superare i confini geografici. Su Ch capita di rincontrare persone che ti eri lasciato indietro nel corso della vita, persone che avevi perso di vista o che avresti voluto rincontrare (o magari non incontrare mai, anche su CH si può fare Ghosting!). A me è successo con Zarifa, conosciuta nel 2016 a New York e che dopo essere tornata in Italia non avevo più sentito. Si sono aggiunti alla room Lino Palena (amico nella real Life con Silvia) e abbiamo parlato delle cover dei settimanali con Stefano Cipolla (Art director de L’Espresso) e anche con Pietro Corraini. Altri illustratori venuti in room: Marianna Balducci, Riccardo Guasco, Matteo Agostini, Ilaria Falorsi, Luca di Battista, Luca Di Bartolomeo, Dario Campagna, Daniel Cuello.

In room Marco Regina (storyboard artist e lead animator dreamwork Kung fu panda e ), Camillo Clauser(anche lui story boarder). Marco regina dice che metterebbe comics e videogame nei musei oltre a Caravaggio. Perché oggi si parte dai videogiochi, dalle serie e dai fumetti per arrivare all’arte “sacra” e ai vecchi riferimenti. Si affrontato tanti argomenti e si riflette spesso su come il covid abbia cambiato i vari mercati lavorativi.

Ritagliarsi degli spazi per detox

La mattina sono stata poco presente perché ho fatto workshop con Mimaster. Questo è stato salvifico perché il rischio di CH è starci e non accorgersi del tempo che passa con il rischio di sprecarlo e toglierlo ai nostri cari e alle cose che ci fanno stare bene.

Poi dalle 17 abbiamo fatto una live diretta crossover sul canale di Twitch iBOB (Grazie a Mattia Nocera, altro moderatore, che ha fatto da tramite). Ha fatto capolino nella room anche Giorgio Taverniti. Sono stata molto onorata! Ho riscontrato poi una crescita sui vari social pazzesca e inaspettata: +200 follower su Instagram e varie impennate di visite a LinkedIn e altri social. Questo è un aspetto che forse si nota di più all’inizio e ogni volta che prendi la parola nelle room e susciti interesse da parte di chi ti ascolta.

È da poco che sono su Clubhouse ma sembra già passato 1 anno intero da quante conoscenze ho fatto. A volte sogno anche i moderatori con cui arrivo a parlare durante il giorno un numero di ore nettamente superiore di quanto sento mia madre.

Non triggerarti troppo facilmente

Una mattina mentre ero in treno e non parlavo molto ho iniziato a triggerarmi ascoltando le conversazioni nella room.

Silvia ha creato la stanza modificandola in ✏️Creativ* curios* e tecnologic* suscitando tanti dibattiti più o meno seri, più o meno profondi. Il rischio è che parli gente che non sa davvero nulla e non ha la sensibilità per affrontare certi argomenti. La room a volte può fare anche da supporto ma non bisogna dargli questa deriva “didattica”. Poi due ragazzi giovani hanno iniziato a frequentare la room e fanno e dicono cose molto interessanti: Cheikhe Joshua Held. Si è unito alla room Alberto Farina (+altre persone del cinema e direttori di fotografia/color correction) e verso la serata la conversazione si è spostata su altri temi che di nuovo mi hanno triggerata. I miei pensieri sono stati: Ma perché devo stare qui ad ascoltare queste persone che evidentemente non si sono ancora formati un’opinione su questa cosa e nemmeno mi interessa? Ho fatto così tanto per scegliere le persone da ascoltare e i luoghi dove stare che mi sembra di essere tornata indietro!

La notte ho sognato di stare su ClubHouse

Ormai è diventata un’abitudine aprire la room alle 9 e accogliere i complimenti di persone come Iara. Ci ha detto che ci segue da due giorni e ha voglia di seguirci.

Stefano dice che clubhouse è come l’effetto sitcom, entri in una stanza, dici la tua battuta ed esci. Ha ragione! Bisogna pure stare attenti a non dire la cosa sbagliata al momento sbagliato perché non sai mai chi ti sta ascoltando! Ore 14:05 Sono andata nella stanza di Giorgio Taverniti e Cosmano Lombardo su Clubhouse

Argomenti emersi nella room di Taverniti e Lombardo:

  • La GUIDA COMPLETA DI CLUBHOUSE di Rossella Pivanti
  • L’algoritmo che premia la room con più persone che si seguono tra loro/creare contenuti e relazioni di valore (è solo un rumors?)
  • Appunti e riassunti di cose dette e tool utilissimi di CH
  • Giorgio Taverniti lancia il tema dell’introdurre un sistema per scalare la moderazione. Segnalare persone e segnare in trasparenza i motivi.
  • L’empatia della voce contribuisce a disincentivare la violenza e l’hatespeech
  • Un ragazzetto ha chiesto a Giorgio Taverniti come potesse parlare di clubhouse e conoscerlo così bene se aveva ancora il festone dei nuovi arrivati. Giorgio gli ha riepilogato in breve quanto lui studi da 20 anni gli ambienti sociali e per questo ha tutte le competenze per poterne parlare anche se apparentemente “nuovo” su CH. Giorgio gli ha detto che individua dei pattern che sono più sociologici e antropologici che prettamente legati alla piattaforma.

Tutto quello che da fastidio su CH

Ogni mattina entrano i “morti di audience” che sono generalmente persone appena sbarcate sull’app che pensano (erroneamente) sia un grande luogo magico dove farsi pubblicità gratis, facile e senza impegno.

Ciò che ottengono forse è qualche follower in più su instagram ma sicuramente la scocciatura degli altri astanti nelle room dove entrano e la presa in giro in altre room private. Chi non capisce Clubhouse lo usa per fare networking a caccia di audience, follower e soldi senza offrire nessun contenuto. Chi lo ha un po’ capito e lo usa per creare relazioni di valore basate su reciproci interessi e cerca di portarle fuori da clubhouse.

✏️Ragazzi giovani che mettono in dubbio le tue conoscenze e il tuo punto di vista perché “Non hai abbastanza follower/ hai ancora il festone del “nuovo arrivato” per poter parlare e aver capito tutto della vita”.

✏️Ragazzi di 19 anni che cercano microworkshop di orientamento sul percorso da intraprendere dopo il liceo. (In maniera ciclica trattiamo la questione del: Come ci si propone nel mondo del lavoro?)

✏️I morti di audience che salgono nella virtuale platea non per dare punti di vista ma per farsi pubblicità e parlare della loro azienda o brand (in stanze che magari hanno nomi diversi da marketing etc etc)

✏️Persone che continuano a parlare di clubhouse su clubhouse

✏️Chi trolla e chi non capisce l’utilizzo di clubhouse e chiede la parola per chiedere:”Di cosa stavate parlando??”

Tutti siamo concordi su molte questioni ampiamente esplorate, i vip su clubhouse, gli umarell e i vip sconosciuti che vanno a trollare i giovani e viceversa. Forse quando inizierà la zona bianca l’interesse andrà scemando. Forse un pregio di questo social sta che attraverso la voce si capisce decisamente meglio se si entra in empatia o meno. La gente tendenzialmente si sente “sto cazzo” solo già per il fatto di aver ricevuto l’agognato invito. Lorenzo Jigoreanu e Luca borsa (bravissimo designer di giochi da tavolo!) dicono che per loro è una room rifugio.

Per fortuna ogni moderatore sente la voglia di aprire la stanza a prescindere da me. Sono molto felice!

Alla mattina spesso viene a trovarci Surabhi Guastalla con cui si parla di spiritualità e argomenti più alti. Lorenzo Attanasio dice che la nostra è la prima room che ha voglia di aprire la mattina. Parola chiave: DISCERNIMENTO (Serena). Sempre Lorenzo si lamenta che in alcune room su Clubhouse gestite da influencer o cantanti famosi non c’è tanto confronto. Appena qualcuno pone delle critiche o delle domande si tende a zittire delle voci, magari di persone brave. Questi “grandi” sentendosi minacciati mutano le persone e tendono ad escluderle. Paolo Teta risponde che “Le subculture si fondano sull’estetica più che sul contenuto e dunque il contenuto minaccia la loro estetica”. Ottima conversazione e spunti di riflessioni. Cambio di argomenti: Plastica e sostenibilità con Luciano Marchetti direttore creativo e regista documentario con Stefano Blasi regista.

A un certo punto la sera è entrato un certo Ciro triggerato dal fatto che ad oggi i social servono “troppo”. Tutti provavano a “convincerlo” ma il suo punto di vista è stata abbastanza granitico. Si fa fatica a dialogare e a parlare. Ci sono uomini che possono essere davvero tanto fastidiosi, non serviva un altro social per rendercene conto.

CH ti aiuta nel ragionamento rapido, nel pensare da solo se quello che dici può offendere e al pensare prima alle reazioni che otterrai. Per me è un campo di incontro ma sopratutto di scontro per questo nei primi 20 giorni sono stata perennemente in crisi.

Non entravo così in relazione con così tante persone diverse da tempo ma non bisogna lasciarsi inglobare ed essere totalizzanti che si finisce per perdere di vista il fatto che comunque stai condividendo una stanza con qualcuno che stai conoscendo meglio ma che in audience, in basso che ascoltano e non parlano, ci sono TANTISSIMI SCONOSCIUTI.

Stefano Greco parla dell’importanza di insegnare teatro e materie che allenino l‘esposizione vocale a scuola. Lino e Vittorio Canepa parlano di videogiochi Sony/Nintendo consolle / pirateria e cd. Matteo Ornati parla degli spot TIM. Dalle 13 alle 20 ho avuto l’esigenza di fare un detox. Testa piena di conversazioni che mi disturbano. Io non ho bisogno di nuovi amici.

Alle 22:00 si parla di macchine fotografiche: Fujix100f – Sony Vlog Camera ZV-1 (consigliata da Lino) (Aggiornamento firmware CANON-per la wb esiste Appa a parte). Alle 23 le persone in stanza sono 30 e si parla di Tarocchi e astrologia con Leonardo Manfrini. Come presenze a quest’ora ci battono solo le stanze americane e quelle italiane “VETRINA: non si parla, ci si scambia il follow per crescere” e la room “Maschio contro femmine – all in on Ch!” e varie room di San Valentino e calcio.

La quotidianità della room e i suoi argomenti

Quelloditermoli81 è venuto in stanza e pure Diego Bianchi si è fatto una capatina. Con Alessandro Risuleo Si parla di Consapevolezza cognitiva. Alle 10 am ci sono già 50 persone. Assurdo!

Grande contributo di Surabhi Guastalla (grande frequentatrice della room) ci ha detto frasi motivazionali e ci ha raccontato di cosa pensa del documentario Wild Wild Country su Oysho (e ci ha letto anche dei passaggi del suo libro). Si è aggiunta anche Claudia Schioppa e avanti a parlare di corpo, percezione e cognizione, energia e psicologia. Ci ha raccontato Surabhi di essere stata allieva di Mario Raciti. Si è aggiunta l’esperienza di Stefania PaparelliNessuno arriva per caso, tutti arrivano per una ragione.

Certe cose le guardiamo, restano nell’inconscio, non ce le ricordiamo, e dunque le riproponiamo pensando di essere originali. Domanda ai fotografi da parte di Paolo. Stefania racconta quanto in 20 minuti un ragazzo si sia fatto un grosso bagaglio culturale una room.

Si sente l’esigenza da parte dei moderatori di tener traccia di alcuni argomenti che si toccano in room a loro più cari. Ognuno di noi ha interessi diversi e si concentra su alcune cose invece che su altre

Spesso provo molta insofferenza verso troppi moderatori maschi (in tante room) e troppi partecipanti alla room uomini che monopolizzano le conversazioni. Ma è così il mondo tutto intorno, le app rispecchiano solo la società in cui siamo immersi. Poche donne che prendono parola e tanti uomini che non si vergognano di dire banalità.

Sensazioni: Malsano senso di possessione nei confronti della room. Non mi piace a volte quello che provo e i sentimenti contrastanti che mi suscita. Di esaltazione e disperazione.

IO VE LE SPACCO QUESTE VETRINE (creata da Leonardo Prati ) Ma sono arrivata tardi, sembrava divertente perché faceva il verso a tante room “vetrine” che si aprono come funghi su CH in cui le persone entrano stanno zitte e si scambiano solo il follow su.

Nella giornata è entrato Alessandro Ongaro che vive a Los Angeles (VFX per HBO max per film come Ghostbusters: Afterlife, Mib4, Ant-man and the Wasp e altro). Fabrizio Muscia Writer || Producer che pure vive a Los Angeles. Si è finiti a parlare di Dreamworks, Pixar e Disney e il dilemma: I personaggi vengono creati appositamente per poi farci i giocattoli?

In giro per le room. Ognuno trova asilo dove vuole nei suoi primi giorni su ClubHouse

Buongiornissimo! #Clubitalia – Luca Borsa ormai si è affezionato alla stanza. Anche l’illustratrice Veronica Cerri. Tornato Roberto Guardo e si parla delle terme in Giappone, salute e vulcani. Wiliam Alex è un ragazzo cieco che è entrato in room e ha detto che per lui clubhouse è la svolta. Effettivamente noi che abbiamo la vista diamo per scontato i social più visuali ma per chi non vede? Questo social può servire davvero a fare networking in maniera più naturale e spontanea? Forse si sono aperte delle possibilità.

Ho fatto avanti e indietro tra la room creativi curiosi e tecnologici e quella creata da Lucio Botteri per commentare la live di Adrian Fartade sull’ammartaggio di PERSEVERANCE. la room 🎨 + 🎶 + 🍝 Small Talk su “Playlist Timer” room creata da Giovanni Boccia Artieri. Ci sono tutti gli illustratori che hanno illustrato le copertine delle playlist Barilla. Stasera, come la settimana scorsa, ci sarà la room in cui si guarda insieme, e si commenta, Propaganda live room dalle 21.

Generalmente, dalle 22:30, cambiamo tutti gli avatar aggiungendo la scritta Late night show e parliamo di argomenti più leggeri, una sorta di dopolavoro creativo. Una presenza fissa che è diventata il vero animatore della serata è Gino. Sono presenze fisse degli artisti americani (che per loro è giorno dall’altra parte del mondo) e personaggi come registi Denis Gianniberti, e comici: Salvatore Marino, Claudio Batta e Dado

Ma per i creativi è utile stare su CH?

In questi primi 20 giorni di CH ho provato tutte le emozioni possibili. Sinceramente avevamo bisogno di ClubHouse? Forse no, o forse si? Sarà solo il tempo a dirlo.

Non so dare una risposta concreta efficace e convincente ma riportando i fatti, vissuti nei miei primi 20 giorni su ClubHouse, le conversazioni intraprese e le tante persone con cui sono entrata in contatto per me CH resta una cosa da provare e sperimentare. Non so se sia davvero IL FUTURO anche se i ciechi e le persone ipovedenti ringraziano.

Resta il fatto che le persone voglio sentirsi parte di qualcosa. Ogni moderatore della room riceve inviti e richieste su IG per collaborare/partecipare/contribuire, ovviamente in maniera gratuita e volontaria. Questo meccanismo da un lato va bene quando si instaurano dei punti di contatto ma è diventata una pratica e un modo di fare a volte troppo invasivo e basato solo sull’interesse di “apparire” dunque non proficuo per nessuno. Ma questa room è entrata a far parte delle abitudini di molti e fa compagnia mentre si fa colazione, si lavora, ci si concentra o si cazzeggia. Moltissimi creativi sono passati di qui e trovano un “riparo” virtuale. La cosa bella è che in questa room siamo tutti alla pari e incredibilmente non contano più i follower, chi ne ha 100k si confronta e parla anche con chi ne ha 23. Conta, per la prima volta in un social, quello che si è e che traspare dalla voce. L’immagine può tradire la voce e il tono no.

Poi, non so se la via per gli illustratori e fumettisti su CH sarà usarlo per fare le presentazioni solo voce dei progetti A me personalmente piacciono le live a video. Forse può essere una soluzione per webinar, live estemporanee. Comunque sono in attesa della risposta (di rifiuto o accettazione) di un club dove programmare delle room tematiche con i migliori moderatori che si sono riuniti su Creativi curiosi e tecnologici, intanto ho già fatto il logo.

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